lunedì 4 luglio 2016

Bugatti Type 57 (1934)

La Type 57 nacque nel 1934 per sostituire la Type 49. La vettura nacque su un nuovo telaio, che ben presto, dopo pochissimo tempo dal debutto della Type 57, cominciò ad essere impiegato anche in campo agonistico, anche se senza molto successo. La Type 57 è stata una delle vetture di maggior successo commerciale della Casa francese. Sebbene fosse stata una vettura di lusso, decisamente costosa e riservata perciò a pochi, ottenne ugualmente dei numeri di vendita che oggi farebbero sorridere (poco più di 700 esemplari prodotti), ma che all'epoca erano decisamente significativi. Anche presso chi non possedeva una Bugatti Type 57, essa si rese comunque famosa. Nata da un progetto firmato quasi interamente da Jean Bugatti, figlio del patron Ettore, la Type 57 finiva per essere ultimata dai carrozzieri che, su ordinazione del cliente, ne personalizzavano la carrozzeria. I carrozzieri che all'epoca vestivano le auto di lusso considerarono la Type 57 come una vera e propria manna piovuta dal cielo, in quanto sul telaio di tale vettura nacquero dei veri e propri capolavori stilistici. La Type 57 fu prodotta sostanzialmente in quattro varianti di carrozzeria: berlina, coupé, roadster e cabriolet, anche se vi furono alcuni esemplari allestiti come auto da corsa, per le gare accennate prima. Tali configurazioni di carrozzeria davano luogo perciò anche a varianti a due o a quattro posti. I carrozzieri che si cimentarono sulla Type 57 furono moltissimi: Gangloff, Ventoux, Galibier e Voll & Ruhrbeck, tanto per citarne alcuni, ma non vanno dimenticate le bellissime Atlantic ed Atalante, due nomi simili ma che indicano due carrozzerie differenti.

Comune a quasi tutte le Type 57 era la caratteristica linea, molto bassa e profilata per l'epoca, che rendeva la vettura molto filante ed aerodinamica, secondo una tendenza stilistica molto in voga nella seconda metà degli anni trenta. Il "cuore" della Type 57 era un 8 cilindri in linea direttamente ereditato dalla Type 49. Tale motore aveva una cilindrata di 3257 cm³ e disponeva di distribuzione a doppio asse a camme in testa. Con queste caratteristiche, il propulsore della Type 57 arrivava ad erogare 135 CV a 5000 giri, ma dal 1937 comparvero versioni sovralimentate tramite compressore volumetrico in grado di arrivare a 160 CV. La velocità massima era di 180 km/h per le versioni aspirate e di 193 km/h per le versioni sovralimentate, dato che comunque poteva variare anche in funzione del tipo di carrozzeria adottato e del differente coefficiente di penetrazione aerodinamica. La trazione era posteriore ed il cambio era manuale a 4 velocità. Tra le altre innovazioni tecniche vi furono gli ammortizzatori telescopici e, sulle Type 57 S, anche la lubrificazione a carter secco. Gli ultimi esemplari erano dotati anche di freni idraulici. La Bugatti Type 57 rimase in produzione fino al 1939, dopodiché fu pensionata e tolta dai listini.

venerdì 1 luglio 2016

Chevrolet Camaro



La prima generazione di Chevrolet Camaro debuttò nel 1967 ed era offerta in configurazione coupé e cabriolet. La scelta di propulsori e cilindrate era varia spaziando dai motori in linea a sei cilindri per passare ai motori V8 con cubature dai 3,8 ai 6,5 l. La configurazione meccanica era quella classica delle sportive del tempo con motore installato in posizione anteriore e trazione sulle ruote posteriori.
Per contrastare le vendite della Ford Mustang, la Camaro subì un restyling nel 1969. Questa nuova versione vendette 240000 unità. Le versioni disponibili erano 20, di cui la migliore era la COPO 427 insieme alla Yenko. Esse erano fornite di un motore da 425 HP e cambio manuale a 4 rapporti. Si ricorda anche la Z28, con un motore da 290 CV alimentato da un unico carburatore Holley 850 Cfm. Per migliorare il controllo furono adottati un cambio manuale a 4 rapporti ravvicinati e un differenziale a slittamento limitato. La Z28 passava da 0 a 100 km/h in 7,5 secondi, raggiungeva i 400 metri da ferma in 15 secondi e aveva una velocità massima di 210 km/h. Le sospensioni anteriori erano indipendenti a bracci corti e lunghi, mentre il semiasse posteriore era sostenuto da molle a balestra. L'auto poteva essere equipaggiata con 4 freni a disco, mentre il servosterzo era di serie. I cerchi erano da 15 pollici e adottavano pneumatici Firestone Sports Car 200...continua a leggere





mercoledì 29 giugno 2016

Mercedes-Benz W29

Mercedes-Benz W29
La famiglia di vetture W29 è nota maggiormente per la denominazione dei due modelli principali che l'hanno composta, ossia la 500K e la 540K. Si tratta di due autovetture di lusso che negli anni trenta del Novecento hanno rappresentato quasi il top di gamma, se si escludono le monumentali 770 W07 e W150.
Per prima è arrivata la 500K, che ha sostituito le Typ 380 e 380K e che a sua volta è stata rimpiazzata due anni più tardi dalla 540K. Nei progetti della Casa ed in particolare di Max Sailer, direttore tecnico della Casa dopo la morte per infarto di Hans Nibel, vi doveva essere anche un terzo modello, la 580K, che di fatto è stata realizzata, ma che alla fine non ha superato la fase sperimentale a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale. Comunque sia, anche durante il periodo bellico, alcune versioni particolari appartenenti alla famiglia W29 hanno continuato ad essere prodotte.
Oggigiorno le vetture della famiglia W29 rappresentano la quintessenza della produzione Mercedes-Benz degli anni trenta, in quanto coniugano alla perfezione eleganza, sportività e lusso. Sono molto ammirate ai concorsi di eleganza e spesso ottengono riconoscimenti particolari. continua a leggere..

mercoledì 11 maggio 2016

CIFRE DA RECORD

Scorrendo la lista delle auto più costose della storia, ci si imbatte in modelli che hanno segnato il mercato delle auto d’epoca, diventando una sorta di Santo Graal per i collezionisti di tutto il mondo. Nella speciale classifica i nomi sono sempre gli stessi: FerrariBugatti e Mercedesprimeggiano con vetture che sono riuscite a battere ogni record. Per i collezionisti ci sono alcune auto che rappresentano un sogno, per la bellezza, la storia e l’esclusività che racchiudono nelle loro forme e sotto il cofano. Dalle Rosse di Maranello alle elegantissime Bugatti, una carrellata unica di auto che hanno fatto la storia, in ogni senso.
 Ad aprire la lista è la Ferrari 250 GTO del 1963, una delle sole 39 prodotte dalla casa di Maranello e di recente venduta dal suo proprietario, il collezionista statunitense Paul Pappalardo, per 52 milioni di dollari. Una cifra record, che l’ha resa l’auto più costosa della storia: il nuovo proprietario, rimasto anonimo, si è aggiudicato una delle vetture più desiderate al mondo, per la precisione la numero 5111 che vinse il Tour de France del 1963, guidata dal pilota francese Jean Guichet.
È un’altra Ferrari 250 GTO a salire sul podio: il modello del 1962 dettoStirling Moss, dal nome del pilota a cui era destinata, è stata venduta per 32 milioni di dollari. Per un periodo è stata anche lei l’auto più costosa al mondo, prima di essere superata dalla ‘sorella’.